Tutti i memoir che vorrei leggere

Ho deciso: voglio leggere più memoir.
Il memoir è il mio “genere” preferito. Mi sembra di imparare molte più cose se leggo delle vite de* altr*.
Quindi, ecco la lista di (quasi) tutti i memoir che vorrei leggere.

  • L’educazione, Tara Westover
  • Appunti sul dolore, Chimamanda Ngozi Adichie
  • Le donne a cui penso di notte, Mia Kankimaki
  • Le cattive, Camila Sosa Villada
  • Lucky, Alice Sebold
  • Il club dei bugiardi, Mary Karr
  • Fame, Roxane Gay
  • Tutti i bambini tranne uno, Philippe Forest
  • Sotto la falce, Jesmyn Ward
  • Priestdaddy, Patricia Lockwood
  • L’uomo che trema, Andrea Pomella
  • Il giusto peso, Kiese Laymon
  • Vertigo, Louise De Salvo
  • L’analfabeta, Agota Kristof
  • Una vita come le altre, Alan Bennett
  • A proposito di niente, Woody Allen
  • Correndo con le forbici in mano, Augusten Borroughs
  • Vestivamo alla marina, Susanna Agnelli
  • Open, Andre Agassi
  • La donna gelata, Annie Ernaux
  • I formidabili Frank, Michael Frank
  • Da dove vengo, Joan Didion

(lista in continuo aggiornamento)

Libri 2021

  1. Sembrava bellezza, di Teresa Ciabatti
  2. Taffo. Ironia della morte, di Riccardo Pirrone
  3. Addio fantasmi, di Nadia Terranova
  4. Giovanissimi, Alessio Forgione
  5. Gli spaiati, Ester Viola
  6. Momenti di trascurabile infelicità, di Francesco Piccolo
  7. La straniera, di Claudia Durastanti
  8. Donne tutte puttane, di Lucia Bainotti e Silvia Semenzin
  9. Due vite, di Emanuele Trevi
  10. Signorina, di Chiara Sfregola
  11. Cose. Spiegate bene, de Il Post e Iperborea
  12. Sex work is work, di Giulia Zollino
  13. Non si tocca, di Ketty Rouf
  14. Solo una canzone, di Roberto Livi
  15. Nel paese delle ultime cose, di Paul Auster
  16. Confidenza, di Domenico Starnone
  17. L’Arminuta, di Donatella Di Pietrantonio
  18. Una donna, di Annie Ernaux
  19. Non stancarti di andare, di Teresa Radice e Stefano Turconi
  20. Dimentica il mio nome, di Zerocalcare
  21. La lingua che cambia, di Manuela Manera
  22. Città sommersa, di Marta Barone

Sex work is work, di Giulia Zollino

Cose che ho imparato leggendo Sex work is work, di Giulia Zollino, edito Eris Edizioni:

Sex work is work, di Giulia Zollino, edito Eris Edizioni
  • il termine sex work nasce negli anni ’70 a San Francisco
  • per lavoro sessuale si intendono tutte quelle attività che prevedono un accordo commerciale tra due o più parti, con cui si definisce una retribuzione economica in cambio di un servizio sessuale/erotico/romantico concordato
  • sotto il termine sex work rientrano il lavoro indoor offline, quello outdoor, la pornografia, la vendita di intimo usato, cam
  • è un lavoro, quindi devono esser garantiti diritti umani e lavorativi
  • esistono diverse visioni sul lavoro sessuale: abolizionista (il lavoro sessuale comporta l’oggettivazione delle donne), femminista sex radical (il lavoro sessuale come emancipazione), transfemminista (il lavoro sessuale è un lavoro)
  • c’è una maggioranza di sex worker donne, soprattutto a causa delle difficoltà di accesso a posizioni lavorative importanti o alla stereotipata predisposizione delle donne al lavoro di cura
  • chi fa sex work non è necessariamente una vittima
  • l’acquisto di un servizio sessuale non coincide con l’accesso illimitato e incondizionato alla o al sex worker
  • le persone che comprano sono soprattutto uomini bianchi, cis, etero
  • le Unità di strada forniscono supporto alle persone che fanno sex work
  • nel 2003, la Nuova Zelanda, adottando il modello della decriminalizzazione, ha riconosciuto il lavoro sessuale come un lavoro qualsiasi
  • in Italia, la prostituzione è legale ma non riconosciuta come lavoro
  • sempre in Italia è in vigore la legge Merlin, del 1958
  • lo stigma della puttana è irreversibile: se nella vita hai fatto sex work sarai sempre una puttana
  • c’è una gerarchia –whorearchy– tra coloro che svolgono lavoro sessuale.

📚 Titoli citati nel libro e che adesso vorrei leggere:
– Quanto vuoi? Clienti e prostitute si raccontano e Ritratto a tinte forti, di Carla Corso e Sandra Landi
– Uomini di piacere… e donne che li comprano, di Roberta Tatafiore
– Trans-migrazioni, di Emanuela Abbatecola

“Sai che esci di casa, ma non sai se ci ritorni.”

Cose. Spiegate bene, il Post con Iperborea

Cose che ho imparato leggendo Cose. Spiegate bene, progetto editoriale de il Post con la casa editrice Iperborea. Nel primo numero si parla di libri e di editoria.

Cose. Spiegate bene, il Post con Iperborea
  • le cartiere di Fabriano nascono nel 1264
  • la carta si vende a peso
  • Sellerio e Adelphi sono due delle case editrici più attente alla qualità della carta
  • nell’editoria ci lavora un botto di gente con tante mansioni diverse
  • Minimum fax era una rivista che arrivava via fax, da un’idea di Marco Cassini
  • il font utilizzato in quasi tutti i libri italiani è il Simoncini Garamond – Adelphi utilizza il Baskerville
  • la lavorazione di un libro dura dai quattro ai sei mesi, dalla fase di acquisizione a quella della distribuzione
  • soltanto in Italia se dico giallo intendo poliziesco, perché nel 1929 la Mondadori pubblicò una collana di libri polizieschi tutti con la copertina gialla
  • Sellerio nasce nel 1969 dal progetto e dalla linea editoriale di Enzo ed Elvira Sellerio (con Adelphi, Sellerio è il primo editore indipendente italiano)
  • le classifiche dei libri si riferiscono alle vendite della settimana terminata il fine settimana precedente e si basano su un campione composto da librerie indipendenti e da librerie di catena
  • Isbn, international standard book number, nasce nel 1965 dallo statista Gordon Foster (978 significa che si tratta di un libro)
  • il ladro di libri più famoso è William Jacques: rubò i Principia mathematica di Newton, il Sidereus Nuncius e i Dialoghi di Galileo
  • un giorno vorrei aprire una libreria.

📚 Titoli citati nel libro e che adesso vorrei leggere:
Una storia della lettura, di Alberto Manguel
Yoga, di Emmanuel Carrère
Il tempo è un bastardo, di Jennifer Egan
Il buio oltre la siepe, di Harper Lee
Revolutionary Road, di Richard Yates
Finestre sull’altrove, di Matteo Pericoli
Mare di Zucchero, di Mario Desiati
Colloquio con Giulio Einaudi, di Severino Cesari
Prima di noi, di Giorgio Fontana
Il vestito dei libri, di Jhumpa Lahiri

Signorina. Memorie di una ragazza sposata, di Chiara Sfregola

Cose che ho imparato leggendo Signorina, di Chiara Sfregola, edito Fandango:

  • in Italia, il matrimonio riparatore (secondo il quale lo stupratore, decidendo di sposare la vittima, non era più ritenuto colpevole), è esistito fino al 1981
  • dati Unicef alla mano, le spose bambine sono 12 milioni l’anno
  • la figura della casalinga nasce nell’Ottocento con la società borghese
  • il carico mentale delle donne all’interno delle mura domestiche, sommato al carico lavorativo e anche emotivo
  • meno male che in Italia dal 1970 c’è il divorzio
  • in Italia, tre volte su quattro è la donna a chiedere la separazione
  • sposarsi è un privilegio
  • dall’11 maggio 2016 le unioni civili sono legge
  • fino al 1874, le donne non potevano accedere a licei e università
  • per una donna, l’unico modo socialmente accettato di avere una relazione sessuale era solo il matrimonio
  • il delitto d’onore in vigore fino al 1981
  • la(!) clitoride è stata scoperta nel 1500 da uno scienziato italiano
Signorina, di Chiara Sfregola, edito Fandango

BiblioTour: la biblioteca comunale di Casole d’Elsa

Sono due mesi che è iniziato il mio tirocinio nella Biblioteca Comunale del mio paese, Casole d’Elsa. Allora ho pensato: quale miglior modo di festeggiare, se non dedicandole un post sul blog?

Quindi, eccovi serviti e servite!

Bibliotour: la Biblioteca Comunale di Casole d’Elsa

La Biblioteca Comunale di Casole d’Elsa è stata inaugurata durante gli anni ’80 e dal 2008 si trova in Via Casolani 48.

Attualmente dispone di circa 14mila volumi ed è specializzata soprattutto nella narrativa moderna e contemporanea, per bambin* e per adulti.

Mensilmente, Linda, che si occupa della biblioteca e dell’ufficio turistico ma anche di tremila altre cose con grande solerzia e cura, aggiorna i lettori e le lettrici sui nuovi arrivi tramite una newsletter, alla quale è possibile iscriversi inviando una mail a biblioteca@casole.it.

Questo mese, in vista dell’estate, la newsletter contiene anche una carrellata di libri per bambin* e ragazz*, tutti molto belli che ho cominciato a leggere anche io (nella lista ci sono anche L’incredibile avventura dei 10 calzini fuggiti, di Justyna Bednarek, edito Salani, ma anche Allora non scrivo più, di Annalisa Strada, edito Piemme).

All’interno del catalogo della narrativa per bambini, sono disponibili anche molti titoli ad alta leggibilità, come quelli editi Sinnos e Bianconero, adatti a coloro che hanno disturbi dell’apprendimento legati appunto alla lettura, e libri in CAA, (Comunicazione Aumentativa Alternativa).

Sezione bambini e ragazzi, Biblioteca comunale di Casole d’Elsa

Chiaramente, la biblioteca si presta bene a chi -come me- preferisce leggere in cartaceo, ma grazie al servizio di prestito digitale MediaLibraryOnline a cui la biblioteca aderisce, le possibilità di lettura diventano quasi infinite.

Ma non è finita qui!

In biblioteca c’è anche l’Archivio della memoria, un intero piano dedicato alla conservazione del patrimonio storico del territorio, con libri, riviste e materiale audiovisivo.

Durante il periodo di chiusura al pubblico, la biblioteca ha comunque tenuto compagnia ai lettori e alle lettrici, organizzando delle letture in diretta Facebook raccontando storie di persone legate a Casole.

Ecco, adesso non avete più scuse per non prendere in prestito un libro.
Vi lascio i contatti qui sotto. Scrivete, chiamate, mandate un piccione viaggiatore. Non siate timid*, suvvia!

Contatti
Tel. 0577 949100
e-mail: biblioteca@casole.it

Le mie prime 4 graphic novel Bao Publishing

Mesi fa ho approfittato degli sconti della casa editrice Bao Publishing per iniziare a leggere qualche graphic novel.

Qui ne ho raccolte quattro, in modo tale che possiate trovare qualche spunto anche voi per lanciarvi in questo mondo a volte sottovalutato ma che riserva tante sorprese.

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4321, Paul Auster

Ho iniziato a leggere 4321 tre giorni dopo il compleanno di mio nonno e ho terminato la lettura comprando il regalo di compleanno per mio padre. Complessivamente, 4321 mi ha accompagnata per circa cinque mesi, facendo capolino durante tristi periodi e prendendo piede nei giorni di vacanza.

Leggere 4321 è stata una sfida. Non mi ero mai avvicinata a Paul Auster.

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