Verso la fine dell’anno passato mi sono lanciata nel mondo delle graphic novel. Ne ho lette alcune di cui ho già parlato qui sul blog, seppur molto brevemente (di una in particolare, La Giusta Mezura di Flavia Biondi, ne discuteremo perché ormai ha conquistato un pezzettino del mio cuore).
Quest’anno – per ora, anche se manca un mese alla fine del 2021 – ne ho letta soltanto una, ovvero Non stancarti di andare, di Teresa Radice e Stefano Turconi, edita da Bao Publishing (2017).

Non stancarti di andare racconta la storia di Iris e Ismail, una coppia di giovani fidanzati. Iris è una illustratrice che ha seguito il suo sogno, quello di disegnare. Ismail, invece, insegna calligrafia araba. Lui scrive, lei disegna: vi ricordano un’altra coppia, forse? Sì, proprio Teresa Radice e Stefano Turconi.

Ismail e Iris si conoscono nel 2007 in Siria, paese d’origine del ragazzo. Si innamorano, e nell’aprile del 2013 decidono di andare ad abitare a Verezzi, in provincia di Genova, nella vecchia casa della bisnonna di Iris. Prima di cominciare la loro nuova vita nella casa di famiglia, Ismail deve tornare in Siria per sistemare alcune questioni personali, ma verrà trattenuto dalle forze armate e non potrà più contattare Iris. Trascorrono i mesi e Ismail dovrà affrontare tutti quegli ostacoli che quotidianamente sentiamo raccontati in televisione e sui giornali: campi di detenzione, barconi, vite che si spezzano.

A Verezzi, dall’altra parte del mondo, intanto inizia la doppia attesa di Iris, che spera nel ritorno di Ismail mentre ha in grembo Ismairis: Iris ha deciso di chiamare così il bambino – o la bambina – a cui scrive delle lettere nelle quali racconta di sé, dei suoi affetti, del mondo che un giorno abiterà quell’amore minuscolo che adesso si muove nella sua pancia; e racconta anche della sua famiglia: una famiglia molto particolare, fatta dell’amore delle persone che ha incontrato negli anni e che adesso le vogliono bene e sperano con lei nel ritorno di Ismail.
“Sei nel nostro cuore e nei nostri pensieri da sempre. Sei con noi dall’attimo in cui, anni e anni fa, il tuo papà e io ci siamo guardati e abbiamo capito che desideravamo continuare il cammino insieme. Verso l’infinito e oltre. Un cammino di mille e mille storie da scrivere, disegnare, osare, sperimentare, attendere, contemplare. Le storie della nostra storia. E tra queste ci sei tu. Da sempre.”
I personaggi che incontriamo sono tantissimi, tutti ben caratterizzati e con una storia molto solida. Tra tutti spicca sicuramente Padre Saul, ispirato alla figura di Padre Paolo Dall’Oglio – come spiegano gli autori al termine del libro. Padre Saul è il collante che tiene insieme tutti i legami di Iris e da cui hanno origine le storie che si dipanano tra le pagine della graphic novel. Infatti, è stato proprio Padre Saul a spingere e a benedire la storia di Ismail e Iris, durante quel viaggio in Siria del 2007.
Partendo dall’unione di Ismail e Iris, Radice e Turconi raccontano di una questione politica e sociale di cui sentiamo parlare e discutere quotidianamente. Ma non solo. Non stancarti di andare è anche il racconto autobiografico dei due autori, del loro viaggio in Siria e del loro incontro con Padre Paolo Dall’Oglio, il quale, abbracciandoli – come fa Padre Saul con Ismail e Iris – rafforza l’unione dei due, spingendoli verso la loro strada.

Di Radice e Turconi avevo già letto Viola Giramondo, una graphic novel dai toni molto più leggeri rispetto a Non stancarti di andare, in cui risaltano la solidità dei personaggi, intrisi di incertezze e di paure ma anche di forte voglia di indipendenza e di crescita, e la maestria dei due autori nel riuscire a raccontare almeno tre generazioni di una famiglia – quella di Iris – tenendo le fila dei diversi piani temporali, legati tra loro da corrispondenze epistolari, libri regalati da un padre ad una figlia e da continui flashback dolorosi, resi tramite un colore rosso acceso.
Il viaggio, l’attesa e la famiglia sono soltanto alcuni dei temi trattati nel libro. C’è anche il rapporto di Iris con sua madre, una figura ingombrante ma necessaria nella vita della giovane illustratrice. C’è la storia della Siria, un paese dilaniato e ricco di cultura.
Insomma, Non stancarti di andare è una graphic novel di più di 300 pagine che vi terrà incollat* alle pagine e vi farà scendere sicuramente qualche lacrimuccia.
📚 Consigli di lettura bonus:
- La legge del mare, di Annalisa Camilli
- Naufraghi senza volto, di Cristina Cattaneo
- Appunti per un naufragio, di Davide Enia
- Dov’è casa mia, di Davide Coltri
- La frontiera, di Alessandro Leogrande
- Migrazioni e intolleranza, di Umberto Eco
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