Cose che ho imparato leggendo Donne tutte puttane, scritto da Lucia Bainotti e Silvia Semenzin, edito Durango.
- è importantissimo analizzare le ragioni per cui gli uomini (non tutti) decidano di scambiare materiale intimo
- come dice il mio professore di sociologia, le piattaforme digitali non sono neutrali, bensì la loro struttura riflette alcuni dei valori di una società, che spesso rinforzano stereotipi e discriminazioni (nel libro si parla di gender affordances, perché possono essere usate in maniera diversa a seconda del genere dell’utente)
- il doppio standard: due pesi e due misure per giudicare i comportamenti maschili e quelli femminili, soprattutto quelli che riguardano la sfera della sessualità
- il concetto di cultura dello stupro, che descrive un contesto culturale in cui lo stupro e altre forme di violenza sono accettate e normalizzate, con annessa colpevolizzazione della vittima
- perché il termine revenge porn non è corretto: parlare di vendetta presuppone che la vittima abbia commesso un atto che comporti una punizione e, inoltre, non siamo di fronte a materiale pornografico, ma a materiale condiviso in modo non consensuale (nel libro si parla infatti di condivisione non consensuale di materiale intimo)
- quanto -quanto!- sia importante fare educazione sessuale nelle scuole